Ale Ponti, Jimmy Barbiani e Sugar Blue per una straordinaria serata musicale, quella andata in scena sabato 8 luglio all’arena spettacoli del CenSer di Rovigo, il secondo dei tre appuntamenti inseriti nella 36. edizione del Festival DeltaBlues che ha proposto tre grandissimi concerti, che hanno entusiasmato il pubblico numeroso, giunto da ogni parte del Polesine e oltre.
Ad aprire le danze è stato Ale Ponti, che il pubblico del DeltaBlues aveva già visto lo scorso anno in piazzetta Annonaria a Rovigo, in occasione delle finali nazionali per accedere all’International Blues Challenge, festival di Memphis. Ponti, oltre ad eseguire alcune canzoni dei suoi due lavori passati e del suo nuovo disco in preparazione, per uno show a tratti intimista ma carico dell’energia dei vecchi bluesman come l’inossidabile Charlie Patton, suo spirito guida, ha divertito i presenti con alcuni simpatici aneddoti riguardanti le sue trasferte a New Orleans, terra madre del Blues.
A seguire è stata la volta di Jimi Barbiani Band che ha fatto ballare il pubblico sulle sedie, grazie ad un rock-blues dalle mille vibrazioni. «È un onore per noi essere al DeltaBlues di Rovigo – ha ammesso Jimi Barbiani – Anche perché è sempre più difficile essere invitati a festival italiani. Siamo costretti a farci 2-3.000mila chilometri, per andare in Germania, Olanda e Belgio, pur di suonare a qualche festival. Onorati di essere stati chiamati qui a Rovigo».
Barbiani si è anche diretto tra il pubblico, suonando la sua chitarra elettrica tra lo stupore della gente. Strepitoso l’assolo dedicato a Jeff Beck, scomparso lo scorso 10 gennaio.
Il finale è un inno alla musica rock-pop-blues con il successo “Purple Rain”, datato 1984, realizzato da Prince Rogers Nelson. Più di otto minuti dedicati al genio “folletto” di Minneapolis, in quella che Barbiani considera la più bella canzone blues mai scritta da un artista.
Il suono inconfondibile dell’organo Hammond di Pietro Taucher, tastierista ormai considerato fra le Top Five Keyboards di questo genere, si fonde con la chitarra di Jimi sostenuti mirabilmente dalla ritmica del duo basso e batteria Andrea Tavian e Gianluca Zavan.
Finale favoloso con la Sugar Blue Band a presentare“The Colors Of Blues”. Sugar Blue, al secolo James Joshua “Jimmie” Whiting, considerato “l’Hendrix dell’armonica” ha decisamente rivoluzionato l’armonica come strumento nella Blues music. Con “Chicago meets Africa“, suo ultimo progetto, Sugar Blue continua il suo viaggio artistico senza confini e si riconnette alle sue origini musicali: dai primi inizi a New York alle radici del Blues in Africa, cercando l’identità più profonda della musica Blues, abbracciandone l’evoluzione e guardando al futuro con entusiasmo. Supportato da un quartetto di musicisti altrettanto eclettici, questo spettacolo si inserisce nella tradizione afroamericana con nuovi arrangiamenti originali di Sugar Blue intensi ed emozionanti.
Sugar Blue (harmonica voc), Damiano Della Torre (piano/organ/ accordion), Ilaria Lantieri Whiting (Bass/voc), Sergio Montaleni (chitarra/voc), CJ. Tucker (batteria), Solo Diabate (kamalengoni/balafon/djembe)
Comments are closed